Risparmio depuratore cantine vinicole:
Risparmio depuratore cantine vinicole: Strategie per un Trattamento delle Acque Efficiente ed Economico
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Il trattamento depurativo delle acque di risulta delle aziende e cantine vinicole presenta problematiche connesse alla stagionalità (3 mesi/anno) e all’elevato contenuto di BOD.
Inoltre contengono elevate presenze di bucce, acini, raspi, foglie, ecc… che impegnano il trattamento primario.
Il forte uso di acqua e la conseguente trasformazione in reflui deriva sostanzialmente dalle operazioni di lavaggio delle attrezzature, dei contenitori e dei locali.
Il picco è circa 5 volte nelle fasi di attività rispetto al resto dell’anno dove il carico di lavaggio è ridotto.
I reflui contengono sostanze organiche non tossiche, ma se disperse nell’ambiente causano un picco concentrato in un tempo ristretto.
Le acque reflue da vitivinicultura sono caratterizzate da carico organico elevato, dovuto al carbonio legato agli zuccheri e facilmente biodegradabile.
Una parte residuale è formata da tannini, acidi organici, e tensioattivi che è meno biodegradabile.
Il refluo è povero di Azoto e Fosforo.
Una possibilità è il trattamento dei reflui in condizioni anaerobiche (cioè in assenza di ossigeno) per la produzione di Biogas e per il riutilizzo come fertilizzanti dei fanghi stabilizzati.
La presenza di una fase biodegradabile consistente consente un facile impiego di sistemi di ossidazione biologica standard.
Il sistema di depurazione, vista la presenza di forte acidità dovrà tenere in considerazione l’utilizzo di materiali in metallo nobile come AISI 316. Si suggerisce l’utilizzo di piastre di diffusione a “strip” con struttura in Acciaio INOX.
Ai sistemi fanghi attivi tradizionali si sono aggiunti quelli sequenziali (SBR) o a membrane (MBR).
I sistemi a membrana permettendo il riutilizzo delle acque (fino all’80%) ottengono un considerevole risparmio sia sull’approvvigionamento delle acque sia sui consumi energetici.
Molto spesso il depuratore viene collocato in spazi ristretti obbligando il progettista a battenti molto alti. Gli alti battenti, la maggiore densità dei reflui comportano spesso richieste di pressioni sopra i diffusori maggiori a 700 mbar.
Il risparmio energetico, in questi casi, suggerisce vivamente l’utilizzo di tecnologie di compressione dell’aria di tipo a vite (adatte per bassa/media pressione).
L’utilizzo di compressori o soffianti a lobi è fortemente sconsigliato per valori superiori ai 500 mbar.
Per vasche contenute e battenti inferiori ai 400 mbar, invece, si suggerisce di utilizzare le soffianti a canali alterali.